Lanciate il dado dieci volte. Ogni volta, la probabilità che esca il 4 è 1/6, dato che l'esito di ogni lancio non dipende dall'esito dei lanci precedenti.
Va bene.
Prendete ora un pezzo di pane raffermo con due mani, un filone, ed applicate una lievissima flessione, via via crescente, sempre crescente con gradualità.
O prima o poi, il filone si spezzerà in due, no?
Considerate, in ogni secondo, la probabilità che il filone si rompa.
Direste mai che, di secondo in secondo, in ogni secondo, la probabilità che il filone si rompa resti identica? Che cioè tra il terzo e il quarto secondo la probabilità di rompere il filone sia eguale alla probabilità che si rompa tra il ventesimo e il ventunesimo?
Non credo.
I terremoti, in un certo senso, sono causati come da filoni di pane raffermo che si rompono quando la sollecitazione è eccessiva.
Eppure, secondo le norme in vigore, Norme Tecniche per le Costruzioni 2008, D.M. 14-1-2008, la probabilità di un sisma di intensità X nel sito Y nel 2015 è eguale a quella di un sisma di intensità X nel sito Y nel 2050 o nel 2100. Il tempo non conta. Come con i dadi.
Si tratta di una cosa palesemente errata, che la norma in vigore ci impone di fare. Ci arriva anche un bambino che è errato.
Ma: troppi stipendi da pagare. Troppe ricerche da finanziare. Troppe carriere, ormai compromesse, da sostenere. Se uno per tutta la vita ha sostenuto che gli asini volano continuerà a farlo.
I giornalisti nel frattempo si occupano di questioni più sexy (per esempio: "Elemosine e preghiere on line: Prayer Box, il social cristiano", o "Sessismo: rivolta delle calciatrici") , e così nessuno lo sa.
Povera Patria.
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